Descrizione
Juan Tamariz Playing Cards
Il design (di Jonathan Cadenazzi) si concentra sull’evidenziare alcuni degli aspetti che caricano e valorizzano la figura di Juan: il ragno e il violino (immaginario).
Già nel suo leggendario libro “Sonata”, possiamo vedere molte illustrazioni di note musicali appoggiate a doghe tessute da divertenti ragni disegnati a mano (dallo stesso Juan).
E sono questi, i ragni, che mettono sempre fine a ogni pensiero scritto da Juan Tamariz, presente anche nella firma di Juan.
Un ragno innocente, che intreccia fili di ingegno, creatività … ma soprattutto AMORE per la magia.
Un ragno che, se non apparisse in questo mazzo, non potrebbe mai essere il mazzo di Juan Tamariz!
Dani DaOrtiz: Ti piace questo disegno Juan? (riferendosi a un jolly che disegnava la figura di un violino)
Juan: Sì, bello, ma posso vederlo.
D.D: – Beh, questa è l’idea, puoi vedere la bellezza del disegno, giusto?
J: – Ma io lo vedo …
D.D: Sì, e io. È bello, non è vero?
J.: – Molto carina … ma io la vedo.
D.D: – E quindi ?
J. E quindi il mio violino è immaginario!!!
D.D: Hahahaha
Questo è stato il discorso tra Dani e Juan nel processo di progettazione.
Ed è così: un violino che tutti ricordano, si è sentito in molte occasioni … ma nessuno lo ha mai visto.
Un violino che sembra suonare le melodie più magiche, prostrato nelle sue mani, e sembra suonare ogni volta che Juan finisce un effetto.
Ma quello che vedono, è la sua non meno magica custodia.
Una custodia che non solo ha la missione di dare vita a un violino immaginario, ma contiene anche centinaia e centinaia di effetti magici.
Basta vedere qualche show di Juan, per sapere che ogni volta che apre il suo caso magia, dobbiamo prepararci a vivere un nuovo effetto, sentire una nuova melodia magica rappresentati tra picche, cuori, fiori … quadri, e composto in un immaginario pentagramma tessuto dai ragni della passione, e interpretato da uno dei più grandi geni che la nostra arte ha dato.
Signore e Signori, sipari aperti per far posto a queste cinquantadue carte magici, che ci fanno vibrare e sentire formicolii nello stomaco, facendo omaggio, niente di più e niente di meno che al genio Juan Tamariz.
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