Descrizione
Art Nouveau Tarot
78 Tarocchi floreali dalle linee morbide ed eleganti create modellando colore e forme nuovi.
Stili e immagini vanno ad aggiungersi a quelli del nostro immaginario, facendo rivivere lo spirito del nascente ventesimo secolo ed evocando colorate atmosfere primaverili.
Pietro Alligo e Antonella Castelli,
Arte di Antonella Castelli,
Art Nouveau Tarot: 78 carte, 66x120mm;
Istruzioni. Edizione multilingue.
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I primi usi documentati dei tarocchi come strumento per la cartomanzia risalgono al XVII secolo a Bologna[N 5]. Comunque la loro diffusione moderna in cartomanzia e l’associazione con l’occultismo risalgono alla fine del XVIII secolo e sono dovuti principalmente ad Antoine Court de Gébelin e a Etteilla. Il primo nell’VIII volume della sua opera Le Monde primitif pubblicato nel 1781 incluse due saggi nel quale si sosteneva che i tarocchi fossero in realtà i Libri di Thot codificati dai sacerdoti egizi nelle immagini simboliche dei trionfi per tramandarlo segretamente sotto l’aspetto innocuo di carte da gioco[34], il secondo pubblicò una serie di libri (Manière de se récréer avec le jeu de cards nommées Tarots) tra il 1783 e il 1785 nei quali riprese a approfondì il legame dei tarocchi con i Libri di Toth e descrisse un metodo per il loro uso in cartomanzia[35].
Gérard Encausse, sotto lo pseudonimo di Papus (1865-1917), seguendo le idee di Lévi, si permise di creare tarocchi con i personaggi egizi illustranti una struttura cabalistica.
Arthur Edward Waite, per far combaciare i tarocchi con le 22 vie dell’Albero della Vita che uniscono le 10 sephirot della medesima Tradizione cabalistica, scambiò il numero VIII della Giustizia con il numero XI della Forza; trasformò l’Innamorato in Gli Amanti.
Aleister Crowley, occultista appartenente all’Ordo Templi Orientis, cambiò alcuni nomi, arricchì i disegni con riferimenti esoterici (e quindi espanse il significato delle lame) e ripristinò l’ordine delle carte: nel suo mazzo la Giustizia diventa l’Aggiustamento; la Temperanza diventa l’Arte; il Giudizio diventa l’Eon e le figure di corte dei 4 semi vengono modificate: i Re sono rappresentati a cavallo, le Regine intronate, e i Cavalieri e i Fanti sono sostituiti da Principi su carro e Principesse in piedi.
Oswald Wirth, occultista svizzero massone e membro della Società Teosofica, disegnò da sé i propri tarocchi introducendo negli arcani non soltanto abiti medievali, sfingi egizie, numeri arabi e lettere ebraiche al posto dei numeri romani, simboli taoisti e la versione alchemica del Diavolo inventata da Éliphas Lévi, ma si ispirò anche alla grossolana versione di Court de Gébelin.
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